Artù

Artù

Artù.
Qualcuno mi disse che sarebbe sempre rimasto “un teppista” che andava preso subito in un certo modo, con “strizzate” di orecchie e naso. Qualcuno l’avrebbe macellato perché non addestrabile o troppo irrequieto.
Ho rischiato parecchie volte di farmi seriamente male, ho lividi sulle braccia, nonostante, fortunatamente sia abbastanza abile negli spostamenti. Ho scelto la strada del vivere giorno per giorno, e di scoprire “che altro c’è”. Ho scelto di osservare, ascoltare, cambiare piani continuamente.
E se l’avessi addestrato o inibito mi sarei persa tutta la gamma espressiva di Artù, mi sarei persa lui. E invece sono felice di viverci giorno per giorno, nel bene e nel male.
Grazie Artù e grazie a chi mi ha sostenuta verso altre vie.

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