Obbedienza e Intelligenza: sono la stessa cosa?
Perché parlare di questo?
Perché è un argomento su cui ancora si fa confusione. Non volontariamente ma inconsapevolmente, spesso usiamo termini e espressioni senza neanche accorgercene.
Diciamo che il nostro cane è stupido perché fa il seduto solo se abbiamo un boccone in mano o perché quando lo abbiamo chiamato mentre inseguiva un gatto non ci ha risposto.
.Perché mai dovrebbe starsene seduto alla vista di un gatto? Come potrebbe essere sicuro che il cibo arriverà lo stesso quando magari due minuti prima lo abbiamo fregato?
Piccolo consiglio…non fregateli mai!
Definiamo allora che cos’è l’intelligenza:
“Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, rendendo insieme capace di adattarsi a situazioni nuove e di modificare la situazione stessa quando questa presenta ostacoli all’ adattamento; ”
E l’obbedienza:
- Variante di ubbidienza, alla quale è preferita in alcune accezioni partic.: a. Nel diritto canonico, la sottomissione dovuta dai religiosi ai loro superiori; 2. Adesione a un’ideologia, a una direttiva politica […] Attualmente, le espressioni d’obbedienza, di stretta obbedienza (meno com. delle analoghe d’osservanza, di stretta osservanza) sono talora usate per qualificare, per lo più ironicamente o polemicamente, persone o gruppi che si ritiene aderiscano con rigore acritico a principî ideologici, direttive politiche, teorie, norme di comportamento, ecc. proprî di determinati paesi, personaggi, scuole di pensiero.”
Già da queste due definizioni possiamo trarre delle conclusioni in quanto il cane che obbedisce, sta semplicemente assolvendo un obbligo/richiesta. Per fare questo è richiesta una certa intelligenza sociale (nei confronti dell’umano) perché deve capire che cosa gli viene richiesto.
Altro punto è se decide o meno di obbedire. Ci sono cani particolarmente propensi alla collaborazione umana e quindi sono ben felici di assolvere un qualunque compito gli venga richiesto e cani ai quali non interessa assolutamente niente delle nostre richieste a meno che non capiscano la vera motivazione che c’è dietro.
I cani cosidetti “difficili da addestrare” o “i cani stupidi” sono in realtà quei soggetti che vogliono essere trattati alla pari e non sopportano di sentire un ordine punto e basta.
Se proponete un seduto o una qualunque attività a un cane come ad es. un border/labrador/boxer…etc.. (salvo eccezioni) sarà felicissimo di fare qualcosa con voi!
Se invece proporrete a un Levriero o un Husky o un cane da montagna dei Pirenei un seduto vi dirà: “per prima cosa ci dev’essere un’ottima ragione e un’ottima motivazione per fare quello che mi stai chiedendo, seconda cosa, ci penserò su per …un tempo indefinito…nel frattempo se vuoi pensare a qualche strategia per convincermi del contrario, fai pure.”
O prendete un bastardino di 15 anni, che non ha mai fatto niente nella sua vita se non qualche passeggiata completa di pipì e cacca. E voi di punto in bianco gli proponete un problem solving, la quale risoluzione fa parte di uno schema umano (perché ricordiamoci che aprire cassetti o sollevare sportellini non è una tipica situazione che un cane possa trovare in natura) e pretendete che un nanosecondo lo risolva altrimenti verrà bandito come stupido.
E’ produttivo e necessario stimolare l’intelligenza e dare modo e spazio per poterla dimostrare.
Ma torniamo alla differenza tra obbedienza e intelligenza.
Ritengo intelligente un cane che sa attraversare la strada da solo, che si sa rapportare con gli altri cani risparmiando energie e non producendo conflitti. Un cane intelligente è un cane in grado di cambiare quando serve ma anche un cane che decide di non fare una cosa quando glielo chiediamo.
E l’ultimo punto cosa vuol dire?
Io preferisco di gran lunga i cani che mi sanno dire “no, questa cosa non mi va”, perché mi spingono ad andare oltre, a capirli e cercare nuove strade, piuttosto che quelli che farebbero qualunque cosa per un pezzo di wurstel (ne uno in casa per ogni esempio).
E’ ovvio che ognuno è favoloso a suo modo ma ritorno al punto focale. Quello che farebbe qualunque cosa per un wurstel o che mi risponde perfettamente ad ogni richiamo non penso sia più intelligente di quello che sa girare libero per le strade anche in mezzo al traffico. Il primo è semplicemente più addestrato ad obbedire del secondo, il quale ha sviluppato più autonomia.
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