Il Nocciolo
Ma quale nocciolo, vi chiederete voi? Il nocciolo della questione!
Ok, forse non è chiaro nemmeno così.
Cercheremo allora di spiegarvi, in poche e semplici parole, cosa abbiamo realizzato. Immaginate più persone che si incontrano e decidono di condividere e mettere a disposizione le proprie competenze. Di formazione totalmente dissimile ma accomunate da un sentire identico: c’è bisogno di tracciare una nuova strada che aiuti quante più dimensioni personali, relazionali e esistenziali a coesistere tra loro. Siamo portati a scindere tutto in classi, etichette, a distanziarci dalle cose, a creare gerarchie, ma il nocciolo della questione è un altro: siamo parte di qualcosa che si compenetra e incontra e fonde continuamente. Questo è il messaggio di cui vogliamo farci portatrici e di questo sono espressione i percorsi che vi proponiamo.
Un luogo di ritrovo, dove far crescere e concretizzare idee, e valori. Un spazio che ci è stato gentilmente dato in gestione e che nel tempo abbiamo e stiamo ripulendo dai rovi cresciuti sempre di più negli anni fino a coprirne l’intera superficie. Stiamo riscoprendo le piante che vi erano presenti, dando modi di respirare e rigenerarsi. Lo stiamo rendendo accessibile e vivibile per le persone e altri animali, il tutto cercando di rispettare piante e animali che vi vivevano.
Vuole essere un luogo di crescita, di condivisione e di coesistenza dove si portano gli spunti per conoscere animali e natura imparando a coesistere abbandonando concetti vecchi e logori dove l’umano prevarica. Sempre più importante è lo sguardo a 360°, dove tutto è essenziale. Non posso pensare di di passeggiare nel bosco senza considerare che il mio passaggio influirà sulle specie viventi. Non posso pensare di fare attività “nel verde” con i bambini senza viverlo, conoscerlo e rispettarlo.
Per questo abbiamo unito le forze e le competenze:
Alice Zelashi una Agevolatore delle Dinamiche Animali – Umano
Chiara Gastoldi una Guida Ambientale Escursionistica
Federica Rota una Artista e Arteterapista
Sara Cortesi una Danza Movimento Terapeuta e insegnante di yoga della risata
Il progetto per la piattaforma nasce dalla necessità di avere un luogo di incontri e di confronti.
Un luogo dove stare, comunicare, giocare, cantare, lasciandosi trasformare dalla sua energia, e a sua volta trasformando lo spazio in luogo, quando le sinergie di più attività inizieranno a confrontarsi. Una struttura accessoria immersa nel bosco, un tappeto di legno rialzato rispetto al terreno nel rispetto della vegetazione esistente. I materiali sono naturali, lasciati alla naturale ossidazione e pronti a modificarsi con il passare delle stagioni.
Attorno solo essenze autoctone, profumi e odori del bosco, un anfiteatro naturale, con sedute in balle di fieno, così che possa non fermarsi mai la trasformazione nel trascorrere del tempo.
Il fieno è vivo, i suoi semi germineranno, col sole, con la luce, con l’acqua. Cambierà l’odore, il colore, la forma, la superficie.
La trasformazione di questo luogo sarà in continua evoluzione, la piattaforma modifica il paesaggio, per poi esserne riassrobita, un’architettura effimera, potente, condizionante. L’uso trasformato nel tempo, intende restituire l’energia all’ambiente, attraverso le persone che lo abiteranno, intenzione quella di innescare rapporti, reazioni e azioni creative.
Un luogo poroso, che ospita diverse attività, spontanee, creative, solitarie o collettive, un piano orizzontale, aperto su ogni lato, che non intende dominare la natura, ma entrare in contatto con essa
Giulia Anna Milesi – Architetto –
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